In un contesto in cui il discorso sui social network tende spesso agli estremi—tra chi li considera una minaccia per la nostra salute mentale e chi li celebra come strumenti indispensabili di progresso—Come sopravvivere ai social network (Edizioni Mondi Nuovo, 2025) di Alessandro Roca si distingue per equilibrio, rigore e notevole capacità narrativa.

È un saggio illuminante che affronta con lucidità un tema ormai imprescindibile: il rapporto, complesso e ambivalente, tra gli esseri umani e le piattaforme digitali.

Roca guida il lettore in percorso che è al tempo stesso storico, scientifico e profondamente umano. Ripercorrendo le “biografie” delle piattaforme più note, mostra come i social abbiano amplificato le possibilità di connessione, abbattendo confini geografici, culturali ed economici. Il merito del libro, tuttavia, non risiede solo nella ricostruzione di ciò che i social promettono, ma soprattutto nell’analisi di ciò che possono provocare quando vengono utilizzati in modo inconsapevole o eccessivo.

La domanda da cui nasce il saggio—il cattivo uso dei social può danneggiare la salute psicofisica?—riceve una risposta articolata, sostenuta da un ampio ventaglio di studi.

Roca illustra con chiarezza come l’abuso di notifiche, la ricerca compulsiva di approvazione, la sovraesposizione a flussi informativi e confronti sociali continui possano agire come fattori di stress, contribuire a disturbi dell’umore, alterare la percezione di sé e perfino incidere sui ritmi neurobiologici.

Ed è qui che emerge la forza dell’opera: non è un testo che demonizza la tecnologia, ma un invito, urgente e al contempo sereno, a comprenderne i meccanismi per difendere il proprio benessere.

Il contributo dell’autore è reso ancora più interessante e convincente dal suo retroterra professionale. Alessandro Roca, medico e neurologo nato a Salerno nel 1987 e formatosi all’Ateneo Federico II di Napoli, lavora quotidianamente con pazienti affetti da disturbi cognitivi e malattie neurodegenerative. La sua visione della salute, intesa come benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattie, pervade ogni capitolo del libro. Questa prospettiva clinica, unita alla sua familiarità personale con il mondo digitale (gestisce il blog scientifico DysTOPICS.it ed è un utilizzatore attivo di piattaforme come WhatsApp, YouTube e Reddit), gli consente di osservare i social network da entrambi i lati dello schermo: quello dello specialista e quello dell’utente.

Lo stile del libro è scorrevole, accessibile ma mai semplificato. Roca sa raccontare la scienza in modo coinvolgente, intrecciando dati, aneddoti e riflessioni personali con una naturalezza che tiene il lettore ancorato alla pagina. Il tono resta sempre misurato: evita il sensazionalismo, preferendo un approccio che valorizza l’autonoma riflessione critica del lettore.

L’obiettivo non è spaventare ma dare strumenti: comprendere dove i social potenziano la nostra vita e dove invece rischiano di comprometterla.

Il risultato è un saggio che si legge come una guida contemporanea alla sopravvivenza digitale ma anche come un invito alla cura di sé in un mondo che chiede connessione continua.

Come sopravvivere ai social network è un libro oggi necessario, capace di accompagnare il lettore verso un rapporto più consapevole, sicuro e salutare con le piattaforme che sempre più fanno parte delle nostre vite.


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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