Nel romanzo Il mistero delle bolle di sapone magiche di Alessandro Perugini, una cittadina apparentemente tranquilla diventa il teatro di un evento straordinario che mette in crisi certezze scientifiche e paure collettive. Tra bolle misteriose, indagini inattese e scelte decisive, emergono personaggi profondi e sfaccettati, ciascuno chiamato a confrontarsi con l’ignoto secondo la propria natura. In questo percorso tra scienza e meraviglia, scopriamo figure diverse ma complementari, legate da rapporti familiari complessi e da un unico grande interrogativo: accogliere il mistero o combatterlo.

Il Professor Leopoldo Camilli

Il professor Leopoldo Camilli si muove nel romanzo come un uomo in perenne equilibrio tra dubbio e responsabilità. Scienziato attento e scrupoloso, vive con il costante timore di sbagliare, quasi che ogni decisione possa avere conseguenze irreparabili. Eppure, proprio quando il pericolo si fa più grande e gli altri arretrano, in lui affiora un coraggio silenzioso e ostinato, una forza morale inattesa che lo spinge ad andare avanti.

Nella sfera privata Leopoldo è una figura segnata da contrasti. Il rapporto con il figlio Rodolfo è teso, carico di incomprensioni e distanze emotive mentre con la nuora Valentina mostra una gentilezza discreta e sincera. Con i nipoti, Sara e Francesco, ritrova invece un’armonia limpida: soprattutto con Sara, la sua complicità diventa uno spazio di tenerezza e ascolto reciproco.

Leopoldo Camilli è l’unico, tra scienziati e politici, a interrogarsi davvero sul senso dell’apparizione delle bolle di sapone magiche. Mentre il mondo pensa a catturarle o distruggerle, lui tenta di dialogare con esse, chiedendosi se non rappresentino una possibilità di cambiamento positivo per l’umanità. Le sue riflessioni e la sua umanità lo rendono il vero fulcro morale del romanzo, accanto alla giovane Sara.

Sara

Sara attraversa il romanzo con passo deciso, guidata da una sicurezza naturale che non conosce esitazioni. Non ha dubbi, non teme l’errore: davanti agli ostacoli procede senza voltarsi indietro, animata da una volontà limpida e tenace. È l’opposto del nonno Leopoldo, eppure lo ammira profondamente, accettandone fragilità e incertezze con uno sguardo pieno di fiducia. In lui vede non la paura ma l’esempio: per questo sogna di diventare scienziata, per mettere il sapere al servizio dell’umanità.

La sua presenza porta energia e luce nella storia: con la sua esuberanza contagiosa restituisce entusiasmo a Leopoldo e a chiunque le stia accanto, come se ricordasse a tutti il valore semplice e potente della vita.

Sara è protagonista al pari del nonno perché sa guardare la realtà con autenticità e cuore aperto. Non cerca di comprendere le bolle di sapone magiche con fredda razionalità ma con bontà e ascolto. È proprio questa apertura a conquistare la loro fiducia: le bolle si avvicinano a lei, agiscono con lei, riconoscendola come unica interlocutrice possibile.

Francesco

Francesco è un ragazzino dalla presenza silenziosa ma decisiva. Ha solo 11 anni ma, come la sorellina Sara, dimostra una maturità che sorprende: i suoi ragionamenti hanno uno spessore che va oltre l’età, frutto di uno sguardo attento e penetrante sul mondo. Dotato di grande acume, osserva ogni dettaglio, anche quelli che sembrano insignificanti, e spesso proprio lì individua la chiave per comprendere ciò che gli altri trascurano. Gioca nella squadra di calcio della scuola, e alla forza fisica unisce una mente lucida e strategica.

Il suo ruolo nella storia è fondamentale. Coraggioso, non esita a mettersi in pericolo pur di avvicinarsi al segreto delle bolle di sapone magiche. È un sostegno costante per il nonno Leopoldo, che incoraggia nei momenti di dubbio e di sconforto, offrendo consigli sempre ponderati e generosi. La sua abilità è tale da permettergli, talvolta, di anticipare persino le mosse dei servizi segreti. Francesco diventa così una figura chiave: discreta, leale e indispensabile, capace di unire intelligenza, coraggio e profondo senso di responsabilità.

Valentina

Valentina è una figura di elegante riserbo, una bellezza che non ha bisogno di ostentazione. Sa scegliere le parole con cura e, quando il silenzio è più eloquente, lo abita con naturalezza. Nulla in lei è superficiale o detto a caso. Il suo fascino non nasce dalla giovinezza, ma dall’essere pienamente donna: l’esperienza, la conoscenza della vita e delle sue sfumature le conferiscono una sensualità profonda e consapevole. All’apparenza sembra rivestita di una corazza, ma quando la figlia Sara è in pericolo quella protezione si incrina, rivelando una fragilità intensa e autentica.

Il suo ruolo nel romanzo è centrale nei rapporti umani. Con il suocero Leopoldo instaura un legame privilegiato, fatto di sguardi e intuizioni: tra loro spesso le parole diventano superflue. Valentina si sente più vicina a lui che al marito Rodolfo, del quale fatica a tollerare l’arrendevolezza. Leopoldo prova per lei un’attrazione silenziosa e irrisolta, trattenuta dal tempo e dai legami familiari.

Quando la vita di Sara è minacciata, Valentina interviene con determinazione per contribuire alla soluzione del mistero delle bolle di sapone magiche. È anche colei che tenta di ricucire le distanze tra Leopoldo e Rodolfo, organizzando momenti di condivisione familiare per strappare il professore alla sua solitudine e restituirgli il calore degli affetti.

Rodolfo

Rodolfo è un uomo segnato dal timore del confronto. Vive nell’ombra ingombrante del padre Leopoldo, temendo di ripeterne gli insuccessi scientifici e convincendosi, ancor prima di tentare, di essere destinato alla sconfitta. Per paura di fallire rinuncia troppo presto alla carriera universitaria, scegliendo una strada più sicura e dimessa come l’insegnamento della chimica in un istituto scolastico. In lui prevale l’idea di essere un perdente in partenza, incapace di competere nello studio e nella ricerca con il padre, dal quale prende progressivamente le distanze.

All’inizio del romanzo Rodolfo appare spento e marginale, soffocato da una figura paterna che sembra oscurarlo in ogni ambito. Tuttavia il suo percorso è uno dei più significativi. Grazie alla determinazione della moglie Valentina, alla pazienza discreta di Leopoldo e alla spinta emotiva della figlia Sara, trova lentamente il coraggio di mettersi in gioco. Quando la vita di Sara è in pericolo e Francesco è sempre più coinvolto nel mistero delle bolle di sapone magiche, Rodolfo reagisce, rompe l’immobilità e partecipa attivamente alla ricerca della verità. La sua evoluzione dimostra che non è mai troppo tardi per lottare, né per riscrivere la propria storia.

Dottor Pasqualino Anacardi

Il dottor Pasqualino Anacardi si presenta come l’alter ego speculare del professor Leopoldo Camilli, ciò che Leopoldo potrebbe essere se rinunciasse al dubbio e alle esitazioni morali. Dove Camilli riflette, Anacardi agisce; dove il primo si interroga sull’etica, il secondo procede diritto verso il risultato. Non si pone scrupoli e giunge a conclusioni brillanti con rapidità fulminea, senza soffermarsi sulle conseguenze umane delle scoperte scientifiche. Espone le proprie teorie con chiarezza cristallina e una sicurezza incrollabile, senza temere l’errore né il confronto.

Astro nascente della scienza mondiale, Anacardi è l’allievo prediletto del professor Agrumi, storico rivale di Leopoldo Camilli, dal quale eredita ambizione e determinazione. Il suo atteggiamento, spesso percepito come sfrontato, nasce dalla convinzione assoluta nella superiorità delle proprie idee.

Il suo ruolo nel romanzo è decisivo: è infatti l’inventore della macchina capace di aspirare e catturare le bolle di sapone magiche, uno strumento che cambia radicalmente l’equilibrio degli eventi. Per questo motivo il governo ripone in lui grande fiducia, rendendolo una figura centrale e controversa, simbolo di una scienza potente ma priva di interrogativi morali.


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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