Sulla pelle e nel cuore. Quei bravi ragazzi che uccidono edito da Graus Edizioni è un urlo di denuncia che squarcia il silenzio, un invito a confrontarsi con il volto oscuro della violenza che ogni giorno, silenziosa e devastante, sferra il suo colpo più crudele.

Scritto dalla giornalista Vittoriana Abate e dall’avvocato e docente universitario Cataldo Calabretta, quest’opera è un grido che non lascia spazio a evasioni, una chiamata a guardare in faccia una piaga sociale che continua a spezzare vite, spesso ignorata, quasi sempre sottovalutata.

Giulia, Chiara, Antonella, Sara, Melania, Roberta, Elena, Stefania, Maria, Fabiana: sono i nomi di donne uccise da “bravi ragazzi”, da uomini insospettabili. Questo ci mostra, con una crudele verità, che la violenza si nasconde ovunque, anche dietro la maschera della normalità, e che nessuna di noi è mai davvero al sicuro. Le storie di queste donne ci vengono incontro dalle pagine del libro, i loro nomi impossibili da dimenticare, si imprimono come cicatrici nel cuore di chi legge. Ogni nome racconta una vita che avrebbe dovuto ancora sbocciare, un sorriso che è stato estinto troppo presto, una storia che non ha avuto il tempo di fiorire.

In queste pagine non c’è solo la morte, c’è anche la quotidianità che c’era prima, annientata dalla paura, dal dolore che avanza come un’ombra. Donne che hanno lottato contro segnali di pericolo talvolta ignorati o sottovalutati. Questo libro custodisce storie di donne che, con tutta la loro forza, hanno cercato di sopravvivere al terrore che invase la loro esistenza, e che, spesso, si sono ritrovate sole, abbandonate.

È un racconto che taglia nel profondo, mostrando le cicatrici invisibili lasciate dalle violenze psicologiche e fisiche, ma anche la lotta disperata per riappropriarsi della vita, una lotta che, per chi ce l’ha fatta, non termina mai, ma si tinge di una triste consapevolezza: le cicatrici non guariscono mai, il dolore resta.

I numeri fanno male: 118 femminicidi solo nel 2023. Ma dietro quei numeri, dietro quelle statistiche, ci sono destini spezzati, famiglie distrutte, figli rimasti senza madre. La paura di denunciare, il terrore di non essere credute, la solitudine di chi si rivolge a un sistema che non sempre offre soluzioni, sono temi che vengono affrontati in questo libro.

La violenza contro le donne non è un problema che riguarda solo le donne.

Il Femminicidio è una ferita che sanguina nel cuore della nostra società, una piaga che ci riguarda tutti e che non possiamo più permetterci di sottovalutare.

Sulla pelle e nel cuore è una chiamata all’azione, un grido che ci obbliga a non restare in silenzio, a non voltare mai lo sguardo. Abate e Calabretta, attraverso il racconto di storie vere, ci chiedono di essere testimoni, di lottare per un cambiamento che è urgente e necessario. Un cambiamento che deve essere nostro, che deve diventare un’urgenza collettiva.

Nel giorno dedicato alle donne, questo libro è una lettura obbligata, un richiamo che va oltre la consapevolezza: è un appello a fare parte di un cambiamento che non possiamo più rimandare. Che non possiamo più ignorare.


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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