Una magica Reginella, nata e cresciuta nella Marsiglia di fine ‘800, grazie ai propri poteri extrasensoriali, diviene simbolo della Francia e dei francesi. Riesce, nell’impresa d’aiuto, ad oltrepassare il tempo, unendo, decenni a seguire, due epoche storiche differenti, dove sarà cruciale nella risoluzione di un caso di rapimento assai complesso e delle vicende che ruotano intorno ad esso. Testimoni della sua esistenza ed umile maestosità sono gli immigrati italiani, tra i quali don Mariano, messinese in cerca di fortuna che ne vanta le lodi. Ciononostante, la sua vera esistenza, risulterà essere indubitabile o abile nel generale splendore?
Questo è un romanzo che, per quanto inviti alla riflessione, attraversi combinazioni epocali e racconti a tratti sentimenti di contrasto tra i protagonisti, viene letto tutto d’un fiato, lasciando nel lettore il desiderio inappagato di continuare questo viaggio.
Reginella di Marsiglia è un titolo che profuma di memoria e di destino. Com’è nata questa storia e cosa ci svela della sua anima narrativa?
Reginella di Marsiglia nasce dall’idea di dire qualcosa di mio. E non c’è niente di più intimo del sentire che si sposa con la fantasia! Prende vita tra i tavolini di un bar di Brescia, nelle due ore libere al mattino prima di entrare al lavoro.
Parliamo di ambientazione: perché ha scelto di calare il romanzo nella Francia di fine ‘800 e quale atmosfera possono aspettarsi i lettori?
Amo profondamente la Francia! La sua lingua la sua visione dell’amore, la sua dolcezza. Marsiglia mi è parsa perfetta perché portuale e di conseguenza più intrecciabile, a mio avviso, ad altre storie. Ho potuto trattare argomenti importanti come l’immigrazione, il riscatto, la vendetta, l’illegalità. Temi comuni a ogni epoca e sempre attuali. L’atmosfera è intima e familiare nonostante le complessità.
La figura femminile nel romanzo è complessa e forte: che tipo di “donna” ha voluto raccontare anche attraverso le figure di Elisabetta e Juliette?
Ho voluto raccontare la donna nel suo essere forte e fragile, nel suo errare, nel suo vincere. Elisabetta e Juliette, per certi versi, è come se fossero una lo specchio dell’altra. Portano il lettore a comprendere che spesso, attraverso una scelta giusta o sbagliata, si cambia il proprio destino.
Reginella di Marsiglia tocca temi di migrazione, identità e appartenenza: che messaggio ha voluto trasmettere?
Come accennato sopra, attraverso un’atmosfera intima e familiare, ho voluto far capire che temi forti portano a riflessioni forti e di conseguenza acambiamenti forti.
In quale direzione sente che sta andando la sua scrittura dopo Reginella di Marsiglia?
Sto pensando a un sequel.
Cosa spera rimanga nel cuore del lettore dopo aver letto il suo libro?
Il desiderio che questo viaggio insieme non finisca.
