Articolo di Sara Candurro
Lungo il confine è un romanzo western di James Ford che scava nelle pieghe dell’animo umano attraverso la figura di Reznor, un antagonista complesso da non ridurre al semplice ruolo del “cattivo”. È il suo assalto iniziale a una diligenza ad avviare la trama, innescando una lunga e tormentata caccia da parte di Robert Grissom, agente della Pinkerton.
Reznor è descritto con un aspetto rude e selvaggio, con occhi glaciali che trasmettono freddezza e distanza emotiva, ma anche una forza interiore dovuta alle dure esperienze vissute. Infatti, i suoi dolori fisici sembrano essere il riflesso diretto delle sue ferite interiori. In questo modo, agli occhi del lettore, Reznor risulta un personaggio intrappolato, che lotta sia contro i propri fantasmi sia contro il mondo esterno.
Una tematica altrettanto importante è quella della frontiera, un terreno incerto non solo per il contesto geografico, ma è anche una metafora potente che rappresenta uno stato emotivo vacillante tra la speranza e la disperazione, tra i conflitti esterni e interni dell’animo.
Grazie a questo parallelismo, le terre attraversate non fanno solo da sfondo, ma sono parte integrante del viaggio e specchio dei tormenti interiori dei personaggi. Reznor abita quel confine, lo incarna e lo attraversa continuamente.
Uno degli aspetti più toccanti del romanzo è la riflessione finale di Grissom, il quale espone i suoi dubbi sul suo rapporto con Reznor. Infatti, nonostante tra i due non sia mai stato scambiato praticamente nessun dialogo diretto, l’agente riconosce un legame profondo, fatto di silenzi e ricordi condivisi, che rivela quanto le loro vite siano state, in fondo e per diversi motivi, simmetriche. È in questo momento che il lettore comprende quanto il confine non sia solo un luogo geografico, ma anche umano.
La narrazione è arricchita da numerosi salti temporali, che rendono la struttura del romanzo più complessa ma anche più stimolante. I vari passaggi nel tempo permettono di collegare eventi e di interrogarsi sul significato delle azioni dei personaggi, mettendo in comunicazione momenti distanti temporalmente.
Lungo il confine è un romanzo che accompagna il lettore tra vasti paesaggi, sia esteriori sia interiori, invitando a riflettere sull’importanza della vita, sull’imprevedibilità dell’esistenza e sul ruolo che il caso gioca nel destino individuale, spesso più influente del controllo o della volontà.
