Hai mai corso a piedi nudi sull’erba? Giulia sì, insieme ad Ale, ovviamente. Il suo migliore amico. Il suo punto fermo. Il suo amore segreto da sempre. Quando Ale, fotografo freelance, è lontano, Giulia, incastrata in un lavoro che le sta stretto, si consola pensando al suo sogno: una piccola libreria che sa di carta stampata e scaffali pieni di storie. Ma quando finalmente il cuore è libero di parlare, la vita cambia le carte in tavola e Ale e Giulia si trovano a camminare a piedi nudi tra le proprie paure.
Intervista con l’autrice Erika Barbieri

Il titolo A piedi nudi sull’erba racchiude un senso di libertà ma anche di vulnerabilità: come nasce questa scelta e in che modo riflette l’anima della storia?
Il titolo nasce dal ritornello di Perfect di Ed Sheeran. Prima di ascoltare quella canzone, avevo soltanto la certezza di voler raccontare la storia di un’amicizia: quella tra Ale e Giulia. Quando poi ho letto il testo, un verso in particolare mi ha colpita al punto da trasformarsi non solo nel titolo del romanzo, ma anche nel cuore del capitolo più importante.
Camminare a piedi nudi sull’erba richiama l’infanzia e la spensieratezza, ma è anche la metafora di chi sceglie di vivere i propri sentimenti senza difese, accettando il rischio di farsi male pur di restare autentico.
Chi sono davvero Giulia e Ale e cosa pensi che li renda capaci di entrare in sintonia con chi legge?
Giulia e Ale sono i ragazzi della porta accanto: semplici, autentici, con le loro fragilità e i loro sogni. Giulia, timida e a volte impacciata, impara passo dopo passo a credere in se stessa e nelle proprie capacità. Ale, invece, da sempre sicuro e determinato, a un certo punto perde la bussola: da faro nella notte si trasforma in nave alla deriva. Sarà proprio Giulia ad aiutarlo a ritrovare la rotta, dimostrando che la forza può nascondersi anche dietro la vulnerabilità.
La paura è un tema costante nella storia: che significato ha per te e cosa hai voluto raccontare attraverso di essa?
La paura è un sentimento tabù: tutti la proviamo, ma pochi hanno il coraggio di mostrarla. È il segno della nostra vulnerabilità, del sentirsi esposti. Ciò che desideravo emergesse dal romanzo è che dalla paura si può imparare. Le paure che abitano queste pagine sono universali: il timore di non essere abbastanza, di smarrire la strada, di confessare sentimenti capaci di cambiare tutto. Ed è proprio affrontandole insieme che Giulia e Ale scoprono la forza di crescere e di amare davvero.
Qual è stata la sfida più grande che hai incontrato nel dare vita al tuo romanzo d’esordio?
La mia prima sfida è stata quella di mettermi a nudo e accettare il giudizio degli altri. Poi, la difficoltà più grande si è trasformata nel tentativo di dare voce alle emozioni attraverso le pagine. Nella vita reale fatico a esternare i miei sentimenti, e temevo di non riuscire a farlo nemmeno con la scrittura. Ma proprio questa fragilità è diventata la spinta per cercare autenticità in ogni parola.
In che modo la musica ha influenzato la tua scrittura e c’è una canzone della playlist del libro che senti particolarmente tua?
Per me la musica è parte integrante del processo creativo. Non seguo un genere preciso: creo delle playlist con i brani che in quel momento mi ispirano o che riescono a trasmettermi sensazioni positive, e li ascolto mentre scrivo. Ogni libro ha così la sua colonna sonora, capace di riflettere le emozioni che ho provato durante la stesura. Mi piace pensare che il lettore possa accompagnare la lettura ascoltando quelle stesse note, entrando ancora più a fondo nell’anima della storia.
Cosa speri che rimanga nel cuore dei lettori una volta chiusa l’ultima pagina del romanzo?
Vorrei che nel cuore del lettore restasse la dolcezza dello sguardo di Ale e la cura nascosta in ogni suo gesto. Vorrei che rimanesse la tenacia di Giulia, capace di inseguire il suo sogno e di superare i propri limiti. Ma soprattutto, vorrei che si custodisse la purezza dei loro sentimenti: l’essere sempre presenti l’uno per l’altra, il coraggio di affrontare insieme le fragilità e la forza di sostenersi a vicenda. Infine, con quel capitolo extra finale la curiosità di leggere il seguito del romanzo.
Tre buoni motivi per leggere A piedi nudi sull’erba.
È un romanzo autentico nella sua semplicità – Giulia e Ale sono due ragazzi in cui tutti possiamo riconoscerci. È una storia di crescita e resilienza, dove fragilità e forza si intrecciano in un cammino di scoperta. È un inno alla purezza dei sentimenti, al coraggio di amare e al sostegno reciproco che rende più forti.

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