“Mio Sé e l’alchimia della Felicità” – Claudio Mario Cherubini prosegue il viaggio di crescita personale e spirituale iniziato nel 2017 con il primo libro. In questo terzo volume l’autore esplora la consapevolezza di sé proponendo una visione olistica dell’esistenza e l’importanza delle nuove conoscenze. L’autore invita il lettore a riscoprire la positività mentale verso le sfide della vita, a vedere la felicità come condizione intrinseca all’essere umano spesso difficile da raggiungere a causa di paure e convinzioni limitanti.
Un’opera destinata a chiunque desideri intraprendere un cammino autentico di risveglio, benessere e trasformazione spirituale.
Intervista con l’autore
Mio Sé e l’alchimia della Felicità è il terzo capitolo di un percorso iniziato nel 2017. In che modo questo libro rappresenta un’evoluzione rispetto ai precedenti? Qual è la “novità” principale che introduce?
Il mio primo libro è nato per un’esigenza personale: volevo raggruppare in uno scritto le mie esperienze, quello che mi sembrava di aver capito e che, attraverso la scrittura ho potuto approfondire e far sedimentare. Successivamente con il secondo libro, ho portato avanti un discorso più complesso e oggi dopo otto anni di cammino, ho accumulato esperienze, prove, riflessioni, ho acquisito una maggiore maturità. In questo terzo lavoro il linguaggio è più mio, più profondo e autorevole, La teoria si amalgama con la vita concreta, vi è una sorta di passaggio da ricercatore a viaggiatore che ha fatto molta strada.
Cosa intende con “alchimia” della felicità?
L’alchimia è un’arte antica che cercava di trasformare metalli vili in oro. In senso simbolico significa trasformazione interiore, ricerca di equilibrio, di armonia e quindi un processo di cambiamento che conduce alla felicità,
Viviamo in un’epoca segnata da crisi globali, ansia diffusa e sfiducia verso il futuro. Quali strumenti propone il libro per coltivare positività e resilienza in tempi tanto complessi?
Ogni epoca ha avuto le sue difficoltà, ciò che è necessario è comprendere che ci incarniamo per far crescere la nostra anima e per farlo è necessario attraversare le sfide della vita, vivere tutte le esperienze e pertanto anche quelle a cui ci pone difronte il mondo odierno. Ogni vita diventa un’occasione di apprendimento e trasformazione interiore. Ogni esperienza ha un significato: il mondo è una scuola, la vita è l’unico vero insegnante, ma da sole le esperienze non bastano, è necessario scoprire le lezioni nascoste dietro di esse. L’incarnazione è un viaggio dell’anima nella materia per fare esperienze che nello spirito non potrebbe fare.
L’autenticità di sé, di cui lei scrive, sembra oggi sempre più difficile da raggiungere, specie in un mondo dominato dai social e da pressioni esterne. Come possiamo rimanere fedeli a noi stessi?
Certamente non è facile, l’autenticità si nutre di coraggio e consapevolezza. È scegliere ogni giorno di non tradire il proprio Sé interiore anche a costo di sembrare strani e fuori moda. Ascoltare quella flebile voce che ci parla e non l’ego con la sua alta e prepotente voce. Utilizzare i social e la tecnologia ma da padroni e non da schiavi.
Ha parlato di nuove conoscenze: ci sono discipline o approcci scientifici che l’hanno influenzata particolarmente nella stesura di quest’opera? Cosa troverà il lettore da questo punto di vista?
Ogni corso, ogni libro, ogni esperienza di vita ha contribuito alla mia crescita. Il lettore troverà un resoconto di tutto il mio percorso: non chiedo di credere a tutto ciò che ho scritto ma di sperimentare e di leggere con mente aperta. Sarà un viaggio interessante e proficuo.
Secondo lei in che modo scienza e spiritualità possono dialogare in un percorso di crescita?
Scienza e spiritualità possono dialogare non sono mondi opposti ma due linguaggi diversi che cercano di interpretare la stessa realtà. La spiritualità, la metafisica camminano di pari passo con la fisica quantistica. Il misticismo è partito dallo spirito per arrivare al materiale mentre la fisica si è occupata della materia e piano piano scavando è arrivata al sottile e quindi spiritualità e fisica quantistica s’incontrano e parlano della stessa cosa.
Come immagina il lettore ideale di questo libro? Deve avere già un cammino interiore alle spalle o può essere un “principiante” della crescita personale?
Sono convinto che tutti dovrebbero leggere il mio ultimo libro ma in particolar modo chi sente che la vita ha una dimensione più profonda da scoprire e non si accontenta di facili risposte.
Chi sta passando un cambiamento drastico e cerca strumenti nuovi. Chi cerca non solo teoria ma anche pratica, non un guru da verità assolute ma una persona che racconta il proprio percorso e condivide riflessioni. Chi cerca una via che unisca mente, scienza e spiritualità attraverso la vita vissuta. Infine chi è curioso, chi è già in viaggio, chi desidera intraprenderlo e chi ha piacere di confrontarsi con punti di vista diversi.
