Maria Canta ha ormai perso le speranze per la scomparsa di sua sorella Stella, avvenuta nel giorno dell’incendio del cinema Statuto di Torino, il 13 febbraio 1983. Più di trent’anni dopo però riceve una lettera firmata dalla ragazza, che annuncia di voler tornare a casa. Ma allora che fine ha fatto Stella? L’intuitivo commissario Nicola Clerici dovrà riaprire dopo tanto tempo quel caso che era stato chiuso troppo in fretta, e aiutato da Tonina, una veggente originaria del suo paese natale, scoprirà una villa dove si nascondono orrori, giochi perversi e fantasmi del passato. In un crescendo di suspence e assurdità, il commissario Clerici svelerà un lato buio dell’elegante città di Torino.

I temi del libro

Fin dalla prima pagina di Stella. Il giorno dello Statuto si percepisce nella narrazione un insieme di realtà e illusione, che verrà svelato solo nelle ultimissime righe del romanzo, dopo un’indagine complicata a causa di tutto il tempo trascorso fra gli avvenimenti e la missiva. Alternando capitoli ambientati nel 1983 con altri nel 2016 – nel presente dell’indagine – l’autrice tesse con precisione un romanzo ricco di squilibri e perversioni, che si cala perfettamente in una Torino misteriosa ed esoterica. Una storia di pazzia e destini dimenticati, un romanzo forte dal quale difficilmente si riuscirà a distogliere lo sguardo.

L’autrice Graziella Naurath

Graziella Naurath è nata a Torino nel 1946. Giornalista dal 2001, ha fatto parte della redazione del giornale online “TorinoVillage”. Ha pubblicato diversi racconti su “La
Stampa” e “C’era una Stampa”. Ha all’attivo già alcune pubblicazioni con cui ha vinto diversi premi: Parole d’amore sospese (Ibiskos Editrice, 2005), La ragazza dagli occhi grigi (Editrice Il Punto, 2006), Dimentica (Edizioni Mille, 2015) e Torino, fermo immagine (Atene del Canavese, 2019). Nel 2022 ha vinto il primo premio del “Concorso Rosa in giallo e noir” con il racconto Il riserbo dell’Ortensia. La sua ultima pubblicazione è L’uomo di De Amicis, racconto breve uscito con Golem Edizioni a giugno, che vede anch’esso come protagonista il commissario Nicola Clerici.

“Rifiutai l’idea che tra quelle vittime stese a terra e coperte da teli bianchi ci fosse mia sorella.
Quando i deceduti furono identificati il suo nome non comparve e in quel momento mi rassicurai,
ma da quel giorno non ebbi più sue notizie.”


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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