Illegittimo segna l’ingresso di Sabino Peluso nel panorama narrativo con un’opera che è insieme giallo storico con accentuate sfumature thriller. Pubblicato da Graus Edizioni, questo libro è una dichiarazione d’intenti: Peluso irrompe sulla scena letteraria con una voce originale e un buon controllo della materia narrativa.
Illegittimo è un libro adrenalinico che corre tra i secoli, scivolando tra passato e presente ma soprattutto è un’indagine sulla responsabilità della memoria: su quella collettiva, che plasma la storia e su quella privata, che può sconvolgere la vita di un uomo. Peluso dimostra una spiccata sensibilità per i temi universali raccontandoli attraverso uno sguardo personale fatto di espedienti narrativi scelti con cura e personaggi che non sono meri ingranaggi della trama.
L’ambientazione si snoda nella Basilicata ottocentesca, terra di contrasti, di dominazioni e rivolte, che l’autore tratteggia con precisione visiva e sensoriale. In questo spazio teso e carico di significati, si muove Nanni, un brigante in fuga che porta con sé documenti in grado di alterare la storia della corona spagnola. La sua corsa è quella di una verità che vuole venire a galla, di una giustizia che sfida il potere.
Nel presente, due secoli dopo, l’agronomo romano Francesco Spagnuolo si ritrova immerso in un enigma che sembra emergere direttamente dal fango della storia. Il suo coinvolgimento è il naturale proseguimento di una catena di eventi che Peluso tesse con creatività. Francesco non è un eroe: è un uomo comune travolto da una verità più grande di lui, e proprio per questo diventa un personaggio empatico: la sua crisi diventa la nostra, il suo smarrimento ci appartiene.
L’autore costruisce il suo primo romanzo con mano sapiente, orchestrando i flashback come tasselli di un mosaico presente che si compone poco a poco. La scrittura bilanciata non perde mai di vista il controllo del ritmo teso e della coerenza narrativa. Lo stile è limpido, diretto mai banale. Peluso non indulge in orpelli, il suo lessico è misurato, evocativo. Un equilibrio che fa sperare in una produzione futura altrettanto solida.
Colpiscono i personaggi e le loro descrizioni dettagliate che restituiscono tutta la loro umanità, in particolare Julio, Samuel, Amira. Figure che l’autore cesella con attenzione, dando loro voce in particolare dal punto di vista psicologico e emotivo. Nulla in questo romanzo è lasciato al caso, e ogni personaggio ha un ruolo preciso nel disegno complesso della storia. Infine, il lago, elemento naturale e insieme simbolico, nasconde e conserva ma alla fine restituisce. E con quel gesto, con quella “restituzione” Peluso chiude il cerchio: il passato non si cancella, prima o poi riemerge e quando lo fa non lascia nulla intatto.
Illegittimo è un libro dove i segreti sepolti diventano veicolo per una riflessione sulla propria identità e sulla verità. Un romanzo ambizioso che segna l’esordio di un autore capace di costruire narrazioni complesse con una voce personale e credibile.
Voci di domani ospita l’autore Sabino Peluso per un incontro, un’occasione per esplorare le pieghe profonde del suo romanzo d’esordio Illegittimo.

Illegittimo ha il respiro di un’epopea e la tensione del mistero: qual è stata la scintilla che ti ha spinto a scrivere questo tuo esordio letterario e quando hai capito che la storia doveva essere raccontata?
La storia di Illegittimo è iniziata a crescere in me nel 2017, quando, attraversando in auto la strada che costeggia il lago di Pietra del Pertusillo, ho notato dei vecchi ruderi riemersi dal lago a causa dell’abbassamento del livello dell’acqua dovuto alla siccità. Da quel momento, ogni volta che, per lavoro, attraversavo quella strada -che anche i personaggi del romanzo si ritroveranno a percorrere- pensavo a quale mistero potessero celare quei vecchi casolari e che cosa potessero riportare alla luce. Nel 2021, dopo aver letto un saggio sulla storia del brigantaggio, ho avuto un’epifania su quale potesse essere il segreto da rendere protagonista del romanzo. Ed è stato allora che ho avuto l’esigenza di creare l’opera.
Che tipo di atmosfera accoglierà i lettori tra le pagine di Illegittimo, e quale ruolo simbolico e narrativo assume il lago, cuore silenzioso ma pulsante della storia?
Durante la stesura del romanzo, mi sono immerso completamente nella storia dei personaggi e nelle loro avventure, riportando azioni ed emozioni che potessero risultare quanto più verosimili possibile, ma con un alone di mistero ad avvolgere ogni parola. Come detto, il lago è stato la scintilla che ha dato fuoco alla mia creatività. Assume il ruolo di custode del mistero e, allo stesso tempo, di profanatore del segreto.
Nanni e Francesco vivono in secoli diversi, ma sono uniti da un filo invisibile e potente: chi sono davvero questi due uomini e come dialogano, oltre il tempo, nelle pieghe della tua storia?
Nanni il brigante e Francesco l’agronomo, come ormai i miei lettori amano definirli, sono innanzitutto Uomini, ciascuno con un proprio ricco spettro emotivo che gli consente di percepire a pieno ogni sensazione, ogni emozione, tutte le ferite e qualsiasi dolore. Il filo che unisce i due personaggi è rappresentato proprio dalla caratterizzazione così umana dei due soggetti. Storicamente i briganti sono spesso rappresentati, a ragion dovuta, come burberi e sanguinari. Il “mio” Nanni a volte lo è. Ma è, prima di tutto, un uomo, con le proprie emozioni e i propri sentimenti.
In Illegittimo si intrecciano identità negate, potere e verità taciute: quale di queste “ferite” ti ha più coinvolto? Pensi che nel mondo attuale in qualche modo questi temi ci riguardino ancora?
Nel mio romanzo la storia principale fa da filo conduttore di tanti piccoli, ma non meno importanti, momenti di vita dei personaggi. Pensare che una verità taciuta, che può sconvolgere un potere antico, possa aver portato alla morte di alcune persone, completamente estranee ai fatti, è stato sconvolgente anche per me che ho creato la storia. E questo perché, mentre scrivevo, la storia si plasmava da sé, parola dopo parola, prendeva forma e diventava quello che oggi è. Ed io rimanevo turbato da alcune vicende riportate.
Credo che anche nel mondo attuale tante cose ci siano taciute, forse molte più di quanto possiamo immaginare. Riteniamo di conoscere tutto, ma così non è. E forse, rispetto al passato raccontato nel mio libro, siamo ancora più all’oscuro di ciò che ci circonda, troppo impegnati a concentrarci sull’Io e sui beni materiali.
Che cosa speri resti ai lettori dopo l’ultima pagina?
Auguro ai lettori di trovare piacevole il tempo speso per la lettura del mio romanzo e auspico che sappiano cogliere l’umanità di tutti i personaggi. In “Illegittimo” ci sono i buoni e i cattivi, ma nessuno è mai solo ed esclusivamente l’uno o l’altro. Ognuno può compiere azioni malvagie e avere rimorsi.
E mi auguro che rimanga la sensazione di aver letto una storia verosimile, che possa essere accaduta realmente e che ponga l’attenzione su quali e quanti segreti la storia ha sepolto per sempre.
Se dovessi raccontarti come autore quali parole useresti per descriverti? E quali sono, secondo te, tre buone ragioni per cui “Illegittimo” merita di essere letto.
In qualità di autore ho cercato di ricreare una storia in cui ciascun lettore potesse trovarsi coinvolto, identificandosi nell’uno o nell’altro personaggio. Ho fatto di alcune mie personali esperienze di vita la base emotiva per la storia dei protagonisti, cercando di creare personalità di elevato spessore emotivo.
Ritengo che Illegittimo meriti di essere letto poiché è un romanzo giallo, con riferimenti storici, costruito con tensione e mistero, che può coinvolgere tutti gli appassionati di gialli, ma anche i lettori assidui di romanzi storici o di altri generi letterari.
Ribadisco con fermezza l’umanità dei personaggi, in cui ciascun lettore può identificarsi, creando una connessione con la storia che merita di essere vissuta.
Infine, ma non meno importante, come ulteriore motivo per leggerlo, emerge il senso di famiglia e di legami emotivi tra i personaggi: famiglia è legami di sangue, certamente, ma è anche amicizia tra persone che nella vita si scelgono e decidono di supportarsi a vicenda.

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