In questo libro quanto mai necessario, Roberta Bruzzone ci porta a prendere coscienza degli stereotipi che, più o meno inconsciamente, scavano dentro ognuno di noi. E poi ci mostra nel modo più duro quanto tali stereotipi siano ancora vivi, attraverso tre storie simbolo di questi ultimi anni. Quella di Saman Abbas, uccisa dalla sua famiglia per aver deciso di sottrarsi al destino che era stato stabilito per lei. Quella di Maria Chindamo, rapita, uccisa e crudelmente fatta sparire per aver detto di no due volte: alla famiglia dell’ex marito e alla ’ndrangheta. E infine quella di Giulia Cecchettin, la cui vicenda ci sbatte in faccia nel modo più scioccante che il patriarcato è ancora vivo, e può colpire chiunque. Le loro storie meritano di restare impresse nella memoria di tutti, perché il compito di cambiare la cultura che le ha uccise spetta a ognuno di noi, nessuno escluso.

Recensione del libro a cura di Anna Nenci

Patriarcato vuol dire “legge del padre”, una legge non scritta, un sistema sociale radicato in stereotipi che descrive la subordinazione degli attori alla figura maschile.
Parole chiave: “controllo assoluto”.

La violenza sulle donne, spesso, è il meccanismo tipico di questa identità sociale, che sancisce la disuguaglianza tra uomo e donna. Il patriarcato giustifica il comportamento possessivo e l’omicidio come punizione all’insubordinazione. La donna è vista come una sorta di appendice dell’uomo, che deve assecondare e obbedire.

Per quanto tutto questo possa apparire inconcepibile nella modernità odierna, in realtà è una forma ancora fortemente persistente, a partire dal preconcetto che l’uomo debba eccellere rispetto alla donna su vari fronti.

Il libro di Roberta Bruzzone è un concentrato di riflessioni, dati e testimonianze che mostrano quanto lavoro ci sia da fare per sconfiggere la violenza sulle donne. Una mentalità patriarcale dura a morire, ma che va assolutamente fermata. Un atteggiamento ingiustificabile.

I casi di Giulia Cecchetin, Saman Abbas, Maria Chindamo sono solo alcune delle brutali espressioni di un male subdolo. È indispensabile prendere coscienza, e questo libro è un passo fondamentale per sperare che il patriarcato inizi a essere sconfitto.


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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