
Ado Travers, un attore e fotografo Irlandese che per motivi personali si trasferirà in Giappone. Incontrerà casualmente Yume Nakagami alla stazione dei treni. Dopo essersi conosciuti li proporrà di viaggiare nelle diverse prefetture giapponesi fino ad arrivare ad Okutama, con questo comprenderanno il loro cammino spirituale tra gioie, conflitti e sofferenze che cambieranno il loro modo di vivere e la loro relazione per sempre.
La strada per Okutama, Edoardo Meggiolaro, Pinguino Libri 2025, 127 pagine.
Un romanzo può nascere da un’immagine, un’emozione o un ricordo che accende la miccia della narrazione. Qual è stato quel momento, quella scintilla iniziale che ti ha portato a scrivere La strada per Okutama?
La Strada per Okutama è stata concepita o ispirata nella sua prima fase da un’immagine di un giornale che mi è stato dato da un amico di mio padre, in cui si parlava della “cabina del vento”. Mi sono incuriosito e mi sono chiesto cosa sarebbe accaduto se fossi andato in quel luogo sperduto. Poi un giorno mi è apparsa la notizia delle case a 2€ ad Okutama e da li è nato questo percorso immaginario, fino ad arrivare a Okutama.
Conosciamo i protagonisti. Chi sono Ado Travers e Yume Nakagami, e in che modo il loro incontro casuale in una stazione giapponese accende quella luce capace di trasformare due anime così diverse?
Ado Travers è il mio alter ego irlandese, più coraggioso nel prendere l’iniziativa di viaggiare, mentre Yume Nakagami rappresenta, o potrebbe rappresentare, la mia controparte femminile. Sì, mi sono “sdoppiato”, perché al momento una Yume nella mia vita non l’ho ancora incontrata. Ho preso spunto dalla DJ Peggy Gou per la sua bellezza. La stazione è il luogo d’incontro: un momento di transizione, l’inizio di un viaggio, o un punto di equilibrio e conclusione, a seconda del contesto delle nostre storie, fatte di bellezza, amore, tristezza e abbandono. In qualche modo, entrambi erano soli o non sapevano cosa fare, ma si troveranno, come se fosse un incontro destinato, forse una sincronicità delle loro azioni, o come se, per dirla in modo semplice, gli opposti si attraggano.
Perché hai scelto di ambientare il libro in Giappone e che ruolo ha nella costruzione emotiva e simbolica della storia?
Il Giappone per me è una delle mete più belle al mondo, specie se lo scopri insieme alla persona amata e giusta può regalarti bellissime sorprese. È qualcosa di magico ed alieno, sotto certi punti di vista. Sono attratto dal rispetto e dai valori che riescono a trasmettere le persone asiatiche. Nella narrazione ho voluto rappresentare fino infondo il misticismo e i simboli per loro importanti.
Come hai intrecciato il viaggio fisico dei protagonisti con il loro cammino interiore, facendo dialogare il paesaggio esterno con quello dell’anima, e quale riflessione vorresti che questo doppio percorso lasciasse nel cuore del lettore?
Entrambi i protagonisti dovevano ricevere qualcosa di spirituale, una presa di coscienza, e percorrere un cammino di redenzione e ravvedimento, sia nel bene che nel male. Dovevano cercare di ricevere qualcosa dal Buddha, come il perdono per le azioni di Yume, o acquisire una benedizione d’amore e considerazione per Ado. Ho cercato, per quanto possibile, di descrivere quei luoghi nella profondità dei boschi e delle foreste, e, anche se non li ho mai visti di persona, spero di averli descritti in modo tale da trasportare il lettore direttamente in Giappone con la mente, perché senza di essi il libro non avrebbe avuto la stessa bellezza.
Ogni storia porta con sé un messaggio, spesso nascosto tra le righe. Qual è il messaggio che La strada per Okutama vuole raccontare?
Uno dei miei messaggi principali è che, con il tempo, si può arrivare a raggiungere i propri obiettivi. Troveremo sempre qualcuno che cercherà di ostacolarci, sia per invidia sia per il piacere di vedere l’altro fallire. Altre persone invece, possono aiutarci nel successo. A volte, però, potrebbe essere anche chi ci ama a ostacolarci, oppure l’universo ci farà capire che, nonostante tutto, quella persona non sarà mai o non durerà per sempre. La realtà dell’amore potrebbe manifestarsi proprio in un momento che meno ci aspettiamo.

Se dovessi condensare l’intera essenza del tuo libro in una sola frase quale sarebbe? E a chi consiglieresti di intraprendere questo viaggio insieme ad Ado e Yume?
Se dovessi scegliere la parola giusta è Libertà, e questo libro lo potranno scoprire i miei prossimi lettori è una poesia d’amore verso il Giappone e farà riflettere su certi punti di vista nella realtà interpersonale con le persone e gli inizi e le delusioni d’amore ce ne sono per tutti basta solo scoprirlo e ne sarò grato per i mie prossimi amici lettori.
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