La redazione di Voci di domani incontra Alessandra Agnoletti, autrice dalle mille sfaccettature e molto attiva sul web. Recentemente ha pubblicato la sua ultima opera, una silloge intitolata Frammenti di tempesta (La Gru, 2023). Oggi abbiamo il piacere di dialogare con lei per esplorare alcuni aspetti e curiosità legati alla sua scrittura.

Buonasera Alessandra, per cominciare, ci racconti della sua passione per la scrittura. Come è nato il suo amore per la letteratura e come si è evoluto nel corso degli anni?

L’amore per la letteratura è nato nell’infanzia soprattutto grazie a mia madre che sin da piccolissima mi leggeva fiabe ogni sera prima di addormentarmi.

Poi chiaramente è maturato durante gli studi superiori in un istituto sperimentale linguistico dove le mie insegnanti di lingue incoraggiavano in me l’interesse per i testi delle letterature italiana ed europee. In seguito poi, all’Università di Bologna, è evoluto questo amore grazie anche alle mirabili lezioni di letteratura del Prof. Ezio Raimondi e della Prof.ssa Lilla Crisafulli (letteratura inglese), che hanno accresciuto in me il desiderio di conoscere gli autori e le opere che citavano.

La scrittura mi ha tenuto compagnia sin dall’infanzia, aiutandomi a parlare con me stessa, a tirare fuori rancori, rabbia, era uno sfogo per le delusioni d’amore e le ingiustizie subite: era ed è terapeutica.

Crescendo, scrivere ha significato anche esprimere i miei sogni e in qualche modo renderli più nitidi e concreti nel racconto che ne facevo. Poi ho desiderato anche narrare le esperienze nuove che intraprendevo alla scoperta del mondo, ricercando uno sguardo ironico sulla realtà e ciò che mi accadeva.

Ho scritto anche per lavoro per alcuni anni, poi ho smesso per dedicarmi completamente alla famiglia e all’insegnamento. Così la scrittura espressiva è finita in un angolo, fino a che ho aperto alcuni blog, in particolare nel 2019 è nato www.atuttapoesia.blogspot.com

Ritornare alla scrittura mi ha aiutato ad attraversare il lungo periodo di confinamento in casa e anche oggi è un modo per liberarmi dalla tristezza e dipingere i miei desideri per il futuro.

La sua raccolta poetica, Frammenti di tempesta, è stata accolta con entusiasmo. Cosa rappresenta per lei questa raccolta e come è nata l’idea alla base di essa?

Per me è stata una grande emozione poter pubblicare e far conoscere i miei componimenti e vedere che in qualche modo erano apprezzati, le emozioni passavano. Dopo aver pubblicato alcuni testi in antologie e riviste, l’uscita di Frammenti di tempesta è stato un sogno che si è realizzato, grazie anche all’editore La Gru. In realtà, la raccolta è stata pensata come il racconto di una storia d’amore che inizia con un folle innamoramento che toglie il sonno e la fame e prosegue con le difficoltà che si incontrano per restare insieme, poi la disillusione che conduce alla tristezza e dolore. Alla fine del percorso c’è anche la rinascita, la ritrovata gioia di vivere nello sperimentare semplici momenti di spensieratezza e felicità accanto ai figli o a contatto con la natura e con gli amici e dunque la percezione dell’amore in senso universale, come amore per noi stessi e per il mondo intorno a noi.

La sua scrittura spazia dalla poesia alla narrativa, fino alla creazione di videopoesie. Come concilia queste diverse forme espressive e c’è un filo conduttore che lega tutto il suo lavoro?

Il filo conduttore è la passione per la scrittura e anche per la sperimentazione artistica attraverso collaborazioni come quella con il giovane musicista e compositore Aran Shekikyan e con altri scrittori e artisti che si sono proposti di leggere o presentare i miei testi o di pubblicare un audiolibro di un mio racconto, oltre che attraverso la partecipazione a gruppi e concorsi letterari.

Nell’estate 2020 sono stata invitata a prendere parte al gruppo letterario Chez Moi che organizzava salotti letterari on line, promosso da alcuni scrittori siciliani guidati dal poeta e narratore prof. Vincenzo Randazzo. Successivamente ho seguito alcuni laboratori on line sulla scrittura e letteratura dell’Università nazionale di San Martin de Buenos Aires a cura della prof.ssa Florencia Defilippe, grazie al consiglio dell’amico scrittore e critico letterario Cesar Mundaca. In quegli anni sono stata invitata a far parte del gruppo Poetas del Bicentenario, quasi tutti originari del centro e sud America, coordinati da Milagros Rivera e Jose Botto.

In questi anni ho prestato la mia voce per leggere fiabe per bambini per il sito https://cuentosxcontar.com/, per interventi in trasmissioni radiofoniche in Colombia, ho collaborato a letture animate on line del libro “La enfermedad del pupitre verde” con l’autrice, la scrittrice spagnola Belen Hernandez Grande. Un’altra amica francese, la scrittrice Mariem Rais ha letto una mia poesia inedita durante il suo tour letterario in Martinica e l’ha diffusa sui social. Il mio libro è stato presentato a Modena durante il festival letteratura su invito dello scrittore e filosofo Mario Raso e a Madrid nella vivace Galleria Captaloona dell’artista Claudio Fiorentini. Non posso dimenticare anche di Flavia Topani, infaticabile organizzatrice e vicepresidente dell’associazione TCS onlus e il suo invito al Waldorf Astoria Hilton di Roma per la presentazione di Frammenti di tempesta in concomitanza con il progetto per la messa in sicurezza in tempi rapidi delle donne vittime di violenza. Ricordo anche la collaborazione con la giornalista e poetessa Carmen Piccirillo e Improntadigitalenews e con la rivista Suplemesian.

Fra artisti e scrittori nasce un sentire comune, una rete di creatività e solidarietà, si creano sinergie nutrite da affetto, ci si sostiene a vicenda nei momenti in cui non arrivano gli sperati riscontri, ci si aiuta a crescere, a volte si producono collaborazioni e fusioni artistiche originali.

Considerando il suo ruolo di insegnante di lettere e le altre responsabilità quotidiane, come riesce a trovare il tempo per scrivere e ha dei rituali particolari che la aiutano a entrare nel flusso creativo?

A volte il tempo non lo trovo e le parole rimangono solo in testa e poi si perdono. Oltre ai miei studenti, ho a casa una famiglia meravigliosa ma impegnativa: mio marito e i miei tre figli Federico, Marco e Vittoria riempiono con vivacità i miei pomeriggi, sere e fine settimana, spremendo le mie energie. Per evitare di disperdere le idee che mi sorgono, da qualche anno ho iniziato a scrivere post sul blog Atuttapoesia.blogspot.com in modo da salvare in bozza i versi nel momento in cui mi vengono in mente, anche mentre cucino o faccio la lavatrice.

Non sono sempre ispirata, a volte passano settimane prime di scrivere qualche nuovo verso. Poi porto sempre con me un librettino dove appunto parole e storie anche quando viaggio. Ecco: generalmente l’ispirazione arriva proprio quando viaggio sola o sono in vacanza, poiché probabilmente ho modo di riflettere, la mia mente si sgombra e riesco a sentire “quella voce” che mi parla.

Sul suo blog personale e su A tutta poesia condivide le sue poesie in italiano e spagnolo. Le lingue e le culture diverse influenzano il suo approccio poetico?

Come dicevo, ho sempre avuto la passione per le lingue e culture straniere, in particolare sin dalle scuole superiori per le culture anglosassone, tedesca e francese. Poi all’università, grazie al programma Erasmus, ho vissuto e studiato un anno in Spagna a Salamanca e ciò mi ha permesso di imparare lo spagnolo e rimanere affascinata dal mondo ispanico. Infatti, dopo la laurea in Lettere sono ripartita per uno stage a Madrid con la borsa europea Leonardo Da Vinci in una libreria storica, la Leon Sanchez Cuesta, che oggi purtroppo non esiste più, e poi nella redazione della rivista femminile Mia. L’esperienza di formazione, crescita personale, le relazioni umane che ne sono nate hanno scavato a fondo nel mio essere. Per questo ci sono poesie che nascono direttamente in spagnolo, seguendo soltanto la sonorità, senza pensare agli errori di forma. Le poesie in lingua straniera, qualcuna anche in inglese, appunto sono più istintive e meno meditate, qualcuno dice, più immediate.

Qual è il prossimo progetto su cui sta lavorando? Ha in mente nuove pubblicazioni, collaborazioni o iniziative che desidera condividere con i lettori?

Ho ultimato una seconda raccolta di poesie in italiano che attende di trovare il suo spazio e il suo tempo per nascere sottoforma di libro, magari illustrato; il titolo potrebbe essere “Dopo la tempesta”, in riferimento a tutte le tempeste della vita, quelle che il mondo stesso sta attraversando e anche all’alluvione del maggio 2023 in Romagna.

Da anni sto pensando di pubblicare anche i miei racconti di viaggio in particolare ambientati in Spagna e una silloge in lingua spagnola, “Alma Partida”, che era già pronta da tempo, ma a causa del covid, la casa editrice spagnola che inizialmente era interessata non si è più voluta impegnare.

Inoltre, se posso condividere un sogno, vorrei andare in giro per l’Italia e l’Europa leggendo i miei testi durante incontri letterari con altri amici scrittori, in biblioteche, librerie, scuole e perché no? Magari anche organizzare un festival.

Informazioni sull’autrice

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L’autrice è Alessandra Agnoletti, nata a Forlì il 4 dicembre 1973. Madre di Federico Matteo, Marco e Maria Vittoria, è insegnante, amante dei viaggi e sognatrice impenitente.

Dopo la maturità linguistica, ha conseguito la laurea in Lettere moderne all’Università di Bologna e la specializzazione per l’insegnamento. In seguito all’esperienza Erasmus presso l’Università di Salamanca e di lavoro a Madrid presso la Libreria Leon Sanchez Cuesta e nella redazione della rivista spagnola Mia, ha collaborato con le testate locali quali Il Resto del Carlino, Qui Magazine e Tele Romagna e le riviste nazionali Confidenze e Donna Moderna divenendo giornalista pubblicista nel 2002.

Inoltre, è stata redattrice, correttore di bozze, segretaria di redazione e Ufficio Stampa nella piccola casa editrice Distilleria EcoEditoria, accompagnatore e guida turistica, promotrice di pacchetti turistici e itinerari insoliti, redattrice dei contenuti per www.turismoforlivese.it e curatrice di pubblicazioni turistiche e di alcune traduzioni in inglese e spagnolo. Inoltre, ha insegnato Italiano per stranieri e Composizione testi presso l’Università di Bologna, prima di entrare di ruolo nella scuola superiore di secondo grado come docente di Lettere.

Nel 2009 ha pubblicato il racconto “Madrid e i libri” sulla rivista on line Bibliomanie.it. (ora disponibile anche in audiolibro)

Nel 2020 alcune sue poesie sono state inserite nell’antologia “Luci sparse” (vol. 5) di Pagine Editore di Roma e “Poesie di Strada” di Idrovolante Edizioni.

Negli ultimi anni è intervenuta nella trasmissione Diaspora della radio colombiana UFPS 95.2 FM leggendo alcune sue poesie; altri componimenti in spagnolo sono stati pubblicati sulle riviste letterarie EscribArte (Colombia) e In Comunidade (Portogallo).

Una silloge di suoi componimenti in italiano sulla pandemia è apparsa sul numero di dicembre 2021 di 3D3 Revista di Myrtos Ediciones di Cordoba (Spagna).

Il 17 maggio 2022 ha ritirato il X Premio Nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea per la poesia “Tormento”, pubblicata nel volume “Poesia” di Laura Capone Editore, Roma. Il 2 luglio 2022 ha vinto il Premio Internazionale Navarro 2022 con la silloge poetica “Senza pace”.

Il racconto “Un anno a Salamanca” è stato pubblicato sul numero del 21/06/22 della rivista Confidenze. A maggio 2023 è uscito il suo primo libro di poesie “Frammenti di tempesta” Edizioni La Gru.

A dicembre 2023 ha pubblicato la fiaba filastrocca “Il bosco in collina” nella raccolta “Fiabe da sogno” di Rudis Edizioni, disponibile anche come audiolibro.
Recentemente la poesia “Ma dove se ne va il tempo?” è stata inserita nell’Antologia Accademia dei poeti, 6° edizione (Masolino Edizioni, 2024) e alcuni testi sono usciti sul sito www.improntadigitalenews.it, sulle riviste Suplemesian, La stanza di Virginia, Letra Franca Mexico e Hoy Lunes.

È autrice dei blog di viaggi e scrittura:

http://www.atuttapoesia.blogspot.com

http://www.salamancavisit.blogspot.com

http://www.viaggiautentici.blogspot.com

http://www.alessandraagnoletti.wordpress.com


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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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