Quella che vi sto per raccontare è una storia semplice ma con un messaggio importante. Storia di una libraia di Tokyo (Harper Collins, 2024) è un’ode al potere dei libri nel creare legami e nella conoscenza di noi stessi.
Nanako è una ragazza in preda ad una crisi esistenziale: si è appena separata dal marito, ha lasciato la casa in cui viveva e la notte dorme in Capsule Hotel, in posti di fortuna, oppure rimane fino a tarda ora negli Internet Cafè. Durante il giorno invece lavora da Village Vanguard una particolare libreria sita a Tokyo; nonostante sia la direttrice si rende conto di non avere prospettive e di non aver creato legami con i suoi colleghi.
Non avendo nulla da perdere Nanako decide di iscriversi ad un sito di incontri dove le persone hanno trenta minuti per conoscersi e per provare a trovare una sintonia. La ragazza pensa di utilizzare la sua conoscenza culturale creando un profilo particolare dove promette ai suoi interlocutori di consigliare loro “un libro che cambierà la loro vita”. Comincia così un anno fatto di incontri con persone strane, simpatiche, una diversa dall’altra, con storie interessanti e che accettano con entusiasmo i consigli di lettura che Nanako suggerisce loro.
La ragazza a poco a poco sente risvegliarsi dentro di lei una nuova voglia di vivere e una forza che le permette di ripensare a un sogno nel cassetto: incontrare una persona che possiede una libreria che rappresenta tutto ciò che ha sempre desiderato…
Un libro che è una boccata d’ossigeno in quest’epoca dominata dalla tecnologia che spesso ci rende molto soli, questa storia ci ricorda l’importanza di trovare il tempo da dedicare alla lettura e agli incontri reali.
Libro consigliato da Monica Adami (@la_mirtillibreria)
