Intervista a cura di Maria Laura Zazza

Il reportage su Venezia del fotografo Gianni Nava offre uno sguardo unico su una città che ha sempre qualcosa da raccontare. Il progetto si configura come una sfida fotografica stimolante nata dall’amore per questo luogo e dal desiderio di restituire l’idea di una “Venezia da leggere” inedita e magica. Ogni scatto rivela un angolo visuale che dialoga e invita lo spettatore a immergersi nelle profondità e nei dettagli di una VEnezia labirintica e meravigliosa.

Venezia con la sua storia secolare e iconica è un tesoro di sfumature e contrasti che possono essere pienamente apprezzati attraverso la narrazione per immagini realizzata da Gianni Nava. Il reportage fotografico è un viaggio emozionante nell’essenza di una città senza tempo, e offre uno sguardo intimo e autentico su uno dei luoghi più affascinanti e intriganti del mondo.

Oggi incontriamo il fotografo Gianni Nava per parlare del suo reportage fotografico su Venezia.

Foto di Gianni Nava

Buongiorno Gianni, come è nato il progetto del reportage su Venezia?

Questo progetto é nato perché adoro Venezia. Da fotoreporter ho girato l’intera Italia e buona
parte del mondo. Nessun’ altra città mi ha trasmesso quanto Venezia.

Foto di Gianni Nava

Quale storia o tema ha voluto raccontare attraverso i suoi scatti?

Attraverso le fotografie, ho cercato di trasmettere una Venezia da leggere, una città che silenziosamente ci guarda, quasi a cercare un dialogo, ma troppo spesso non ce ne accorgiamo, non cogliamo le giuste sfumature che questa meravigliosa città ci regala.

Foto di Gianni Nava

Quali insidie e difficoltà ha trovato nel condurre questo progetto?

Fotografare Venezia è tutto un insidia. Oltre al destreggiarsi tra un oceano di turisti, penso che l’insidia maggiore sia Venezia stessa. Venezia è una città che cattura, affascina, rapisce e per questo rischi di cadere nella trappola di scattare fotografie solo documentaristiche, quasi scontate e senza contenuto. Reputo Venezia, una città, paradossalmente, difficile da fotografare.

Le foto sono state realizzate durante il Carnevale: perché ha scelto questo momento dell’anno e quale narrazione possiamo cogliere?

Ho scelto di scattare le fotografie di questo progetto nel periodo di Carnevale, per trovare quegli attimi, quelle situazioni, quell’atmosfera della vera Venezia, specie in quei giorni, sommersa nel caos più che mai. Il Carnevale, per me è come un filtro, mi aiuta a trovare la Venezia che cerco.

Foto di Gianni Nava

Quale è stato il soggetto più sorprendente o inaspettato che ha fotografato?

In una fotografia scattata pochi giorni fa. Ho visto una comitiva di religiosi dirigersi verso un ponte, a lato un edificio con stesi panni dagli stessi colori degli abiti di questi soggetti. Oltretutto, questo ponte tagliava in parti uguali la scena, in modo speculare ed in più spiccava il nome della calla, anche esso puramente religioso. Sembrerebbe una scena costruita per le troppe combinazioni, invece è pura realtà. E’ semplicemente la magia di questa città.

Foto di Gianni Nava

Come ha gestito le particolari condizioni di Venezia, l’acqua, i numerosi turisti, per ottenere gli scatti migliori?

L’ acqua è una preziosa alleata per creare immagini artistiche. I turisti, a volte, offrono spunti per scattare immagini uniche, in altre occasioni, serve pazienza e attesa.

Foto di Gianni Nava

Quale atmosfera e emozioni custodiscono le sue fotografie?

Una Venezia da leggere.

Foto di Gianni Nava

Venezia è una città che rischia di scomparire. Quale appello ci suggeriscono le immagini che ha realizzato?

Venezia è una città preziosa, e come tale, ha una forte dose di fragilità. Per questo dobbiamo aver cura, molta delicatezza, accarezzarla delicatamente senza strattonarla.

Foto di Gianni Nava

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“L’arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s’accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.”

Italo Calvino

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