Buongiorno Marta e grazie per voler condividere con la redazione di Voci di domani alcune curiosità sul tuo romance Il club dell’uncinetto. Raccontaci, c’è stato un momento o un’esperienza particolare che ti ha ispirata nella scrittura de Il club dell’uncinetto?
Come ho scritto nei ringraziamenti, Il club dell’uncinetto è nato durante un periodo poco piacevole della mia vita. La scrittura, per me, è da sempre una terapia, e ancora una volta ne ho avuto la conferma. La novella non nasce quindi da un evento specifico o un’esperienza particolare, potrei dire che nasce da più esperienze particolari che si sono susseguite e che mi hanno portata a voler mettere nero su bianco il mio bisogno di speranza che sembrava sopito.
Presenta Emma la protagonista della storia. Che tipo di personaggio è e quali sfide deve affrontare?
Emma è la mia personale eroina, non ha compiuto imprese epiche ma ha avuto coraggio, e quest’ultimo spesso si ritrova nei piccoli gesti. Emma ha trentotto anni e la conosciamo reduce da un divorzio che l’ha inevitabilmente cambiata. Inizialmente sembra agisca passivamente alla vita, si fa trascinare dagli eventi senza viverli davvero, questo perché le ferite dell’anima sono invisibili ma ci mettono parecchio a guarire. Eppure Emma è una donna coraggiosa (anche se apparentemente non sembra) si lancia in una nuova avventura uscendo dalla sua zona di comfort e sarà questa che le riserverà sorprese inattese. Scoprirà di essere più forte di quello che credeva, anche per il solo proposito di riuscire a sognare nonostante tutto.
Il Club sembra un rifugio di amicizia e sostegno per Emma, così come per le donne che lo frequentano: c’è un legame fra lavoro a uncinetto, creatività e guarigione emotiva?
Assolutamente sì! C’è un legame fra lavoro a uncinetto, creatività e guarigione emotiva. Esiste la Knitting therapy che è letteralmente la terapia del lavoro a maglia e convoglia tutti i benefici del lavorare con i ferri e con l’uncinetto e che agisce sul benessere psico – fisico. Basta fare qualche ricerca per conoscere i molteplici benefici, riduce lo stress, aumenta l’autostima, riduce le paure, fa sentire meno il dolore cronico. Ognuna delle mie “ragazze” vive e convive con un dolore, sia esso fisico o emotivo, il lavoro a uncinetto le aiuta a sentirlo meno, non a farlo sparire (purtroppo è impossibile) ma a sopportarlo e ad usarlo quasi come il motore della loro creatività. Mi piaceva l’idea della metafora del dolore come un gomitolo di lana nelle nostre mani, capace di essere sbrogliato filo dopo filo.
Quale atmosfera si respira tra le pagine del tuo romanzo?
L’atmosfera che ho voluto creare è fatta di calore, conforto e accoglienza. Ho inserito diversi elementi che su di me hanno un potere calmante: l’amicizia, l’uncinetto, una casa dove rifugiarsi. Spero che anche il lettore la senta tale. Una mia amica durante la lettura mi ha detto “Mi sono sentita accolta nel cottage di Rose ad ogni capitolo” ed era proprio quello che speravo.
Quale messaggio o emozione vorresti che i lettori custodissero dopo aver letto Il club dell’uncinetto?
Penso che la parola che io abbia ripetuto più spesso anche durante questa intervista è “speranza”, ed è proprio l’emozione che vorrei che i miei lettori custodissero con sé, durante e dopo la lettura della novella. Non esiste niente di meglio della speranza, quella lucina che ci aiuta ad andare avanti anche nei momenti più bui. Ecco cosa spero che resti di questa novella, quella lucina delle volte flebile ma resistente ad ogni intemperia.
Tre buoni motivi per acquistare il tuo libro
Uhm, vediamo un po’, come si risponde a questa domanda senza apparire presuntuosi? Ahahaha! Allora, dovreste acquistare il mio romanzo perché è una lettura coccola. Poi, perché parla di amicizia e di rinascita ed infine perché il protagonista maschile è un uomo d’altri tempi con le mani sporche di terra e una camicia di flanella.
Stai già lavorando a un nuovo progetto? Possiamo aspettarci un seguito o un’altra storia con temi simili?
Sì, sto già lavorando ad un nuovo progetto che dovrebbe vedere la luce questa estate. Sarà ancora una volta un romanzo diverso, sia dalla mia prima pubblicazione (una rom com divertente e scacciapensieri) che da Il club dell’uncinetto. Diciamo che mi piace non mettermi paletti o etichette e provare a muovermi seguendo il mio cuore. Il comune denominatore delle mie storie resta sempre l’amore, e così sarà anche in futuro. Non credo che Il club dell’uncinetto avrà un seguito, ma mai dire mai ;)
